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Dizionario |
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ALLENAMENTO:
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L'allenamento e' una
pratica che ha come obiettivo l'incremento di determinate qualita'
dell'atleta, sfruttandone appieno
le potenzialita' genetiche. Cio' avviene mediante l'organizzazione
dell'esercizio fisico in quantita' e intensita' tali da fornire
carichi di lavoro progressivamente crescenti, in modo da stimolare i
processi fisiologici di adattamento e supercompensazione.
ADIPOCITI: cellule
adipose
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Nell'essere umano, le
cellule adipose (adipociti)
aumentano di numero fino all'età di venti anni (circa);
quelle che muoiono, nel tempo vengono rimpiazzate, quindi è chiaro
che le cellule adipose formatesi nei primi vent'anni di vita ci
accompagneranno per il resto dei nostri giorni. La persona grassa a
vent'anni ha un numero (complessivo) di cellule adipose tale per
cui, se e quando deciderà di perdere peso, dovrà faticare molto (sia
con la dieta che con l'attività fisica) per sgonfiarle, proprio
perché possiede molte più cellule (adipose) di una persona che è
arrivata a vent'anni leggermente in sovrappeso.
Purtroppo la
perdita di peso (massa
grassa) consiste nella semplice diminuzione di volume
delle cellule adipose, mentre il loro numero rimane costante per
tutta la vita. Di conseguenza, la persona con molte cellule adipose
ingrasserà molto più facilmente rispetto a quella con poche cellule
adipose.
AMINOACIDI
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La funzione primaria degli
aminoacidi è quelle di intervenire nella sintesi proteica, necessaria
per far fronte ai processi di rinnovamento cellulare dell'organismo.
Oltre a questa funzione, detta "plastica", gli aminoacidi hanno anche
una modesta, ma non trascurabile importanza nella produzione energetica
(aminoacidi ramificati) . Alcuni aminoacidi sono inoltre precursori di
composti che svolgono importanti funzioni biologiche. Ad esempio dal
Triptofano si ottengono la Niacina , la serotonina (neurotrasmettitore)
e la melatonina (regolatore dei ritmi circadiani soglio / veglia).
Dalla Metionina e Cisteina si ottiene il glutatione, importante
antiossidante utile per combattere i radicali liberi . Tra questi i più
conosciuti in campo sportivo sono la Creatina (utile per incrementare
capacità e potenza anaerobica alattacida e lattacida) e la Carnitina che
facilita il trasporto dei lipidi all'interno del mitocondrio).
ANTIAGING:
anti invecchiamento
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Volendo rappresentare
l’invecchiamento come un edificio, le sue fondamenta risulterebbero
costituite dai geni (fattore genetico o costituzionale), mentre
l’altezza dello stabile deriverebbe dalla combinazione causale dei
cofattori (positivi o negativi) dipendenti dal proprio stile di vita
(scelte nutrizionali, interazione con l’ambiente, attività fisica,
comportamenti voluttuari). Così se i piani non si succedono
correttamente l’uno all’altro, l’edificio resta basso anche se dotato di
fondamenta formidabili.L’invecchiamento deve pertanto essere inquadrato
come un processo dinamico, costituito da eventi sui quali è possibile
intervenire, una volta identificate le cause.
Cosa significa
invecchiare?
L’aging (o invecchiamento) è
un fenomeno naturale che inizia già dopo i 35 anni. E’ la somma di tutte
le modificazioni biologiche e psicologiche che accompagnano ciascun
individuo lungo il cammino della sua vita, caratterizzato dal
progressivo deterioramento delle capacità di adattamento all’ambiente,
in relazione al passare degli anni.Panta Rei, sosteneva Demostene e così
anche gli anni della nostra vita scorrono incessantemente e con il
passare del tempo crescono la paura di invecchiare e i tentativi per
restare giovani. Ma è solo una questione legata alla “carta di
identità”? In realtà no. L’età anagrafica (o cronologica) non esprime
necessariamente l’età biologica di una persona: ognuno ha una sua
personale età biologica, che ci indica se i processi d’invecchiamento
dell’organismo sono in regola con la nostra data di nascita, o se invece
sia il caso di prendere qualche mirata ed opportuna contromisura. L’età
biologica altro non è che quell’età che una persona esprime in rapporto
alla qualità biologica dei suoi tessuti, organi ed apparati, comparati a
valori standard di riferimento. In particolare l’età biologica, secondo
molteplici studi medico scientifici, risulterebbe strettamente legata al
livello di stress ossidativo, cioè al quantitativo di sostanze
ossidative in grado di aggredire l’organismo umano.
Teorie principali
sull’invecchiamento.
L’interrelazione dei
radicali liberi, venutisi a formare in seguito a molteplici fattori
causali e concausali, con le strutture proteiche (cattivo funzionamento
degli enzimi), lipidiche (alterazioni delle membrane cellulari) e
glucidiche (alterazione dell’equilibrio glicemico) e con lo stesso DNA
(effetti mutageni), finirebbe col provocare danni ossidativi spesso
irreversibili con conseguente invecchiamento delle strutture in
questione (teoria dei radicali liberi).
Il sistema ormonale
endocrino costituirebbe l’orologio biologico dell’organismo e il suo
progressivo deteriorarsi con il trascorrere degli anni sarebbe
l’intrinseca causa dell’invecchiamento dell’organismo. Questo
decadimento sarebbe prestabilito sulla base del patrimonio genetico di
ciascun individuo. L’evolvere della vita sarebbe quindi regolato da
orologi biologici, condizionati da fattori interni ed esterni, che
potrebbero accelerare o rallentare la loro corsa. Nel corso dell’età
transizionale si verrebbero a manifestare modificazioni del sistema
ipotalamo-ipofiso-endocrino, che andrebbero a riverberarsi sulla
funzionalità dei vari tessuti ed organi nonché a livello metabolico.
Queste modifiche risulterebbero determinanti per il seguito del processo
d’invecchiamento individuale (teoria dell’orologio biologico).
La teoria prevalente.
L’organismo può subire
alterazioni nel suo corretto funzionamento e nella sua originaria
integrità in relazione a fattori interni ed ambientali, spesso mediati
da processi di carattere ossidativo (stress ossidativo), che vedrebbero
come responsabili primari i cosiddetti radicali liberi.
La programmazione delle
attività bioumorali e ormonali propria di ciascun organismo
progressivamente decade, inducendo un deterioramento dello stato di
forma psico-fisico di ogni individuo.
Fenomeni auto-immunitari e
stress inducono una diminuzione della capacità di resistenza e
dell’efficacia d’azione dell’organismo stesso, velocizzandone il suo
deterioramento temporale.
L’insieme di tutti questi
fattori causali e concausali porta all’invecchiamento, che finirà col
risultare più o meno celere proprio in relazione alle loro modalità di
relazionarsi e integrarsi.
Reverse aging
O Invecchiamento Inverso e'
un processo della moderna medicina che conduce al benessere e a
mantenerlo negli anni nonostante il procedere dell'eta' anagrafica.
In campo medico sanitario significa attuare la prevenzione primaria di
certe malattie che, con l' andar del tempo debilitano l'organismo
richiedendo l' assunzione di farmaci quali ad esempio per curare l'
ipertensione o l'ipercolesterolemia, condizioni che, nel corso degli
anni possono essere causa di morte e di una notevole riduzione della
qualita' di vita.
Attraverso il Reverse Aging l' organismo mantiene intatte le funzioni d'
organo al momento del periodo cronologico di massima maturita' temporale
ritardandone il declino. Ad esempio nel caso di certe malattie che
presentano familiarita', quali l'obesita' , il diabete, sindrome
metabolica che si manifestano tendenzialmente in eta' adult; attraverso
questo nuovo modo di fare prevenzione si agisce impedendo l'espressione
del fenotipo. In altre parole, in soggetti gia' geneticamente
predisposti a sviluppare determinate patologie, attraverso la "nutriceutica",
attraverso un'analisi approfondita del profilo ormonale, metabolico,
immunitario e dello stato ossidativo del paziente e dando le nuove
direttive per un piu' corretto e salutare modo di vita si mantiene il
soggetto in assenza di stato di malattia e completo benessere
psicofisico.
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BODY MASS INDEX (IMC): Indice
di Massa Corporea |
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BODY BUILDING: Costruzione del corpo
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Attività fisica con
resistenza a sovraccarichi razionalmente programmata in modo
personale con fine la salute, la bellezza, la forza, la resistenza
fisica. Espressione di una gradevole presenza la quale facilita una
vita sociale più attiva.
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Naturalmente non si può
parlare di improvvisazione ma di programmazione su basi
scientifiche, fisiologiche e valutative
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B.I.I.O. METODO DI ALLENAMENTO:
P.S.
Francamente mi sento di dissentire e sostenere di contro che questo
metodo non ha inventato niente perchè nella mia lunghissima
esperienza di decine di anni sul campo, non ho mai incontrato e
visto nessuno che si allenasse più di due ore... anche perchè sfido
chiunque ad allenarsi intensamente con sedute massacranti per 4
ore...
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C.A.D. : ( Coronary heart diseese ) malattia delle coronarie |
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COACH: Allenatore di sportivi ad alto livello
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Coach,
colui o colei che accompagna una persona o un gruppo di persone da
una situazione attuale ad una desiderata.
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Il coaching è il
processo attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di
persone a realizzare obiettivi che da soli non potrebbero
raggiungere, e a dare il meglio per produrre risultati in modo
veloce ed efficace, sostenendo le loro scelte e offrendo loro gli
strumenti per ricercare in sé stessi le risorse necessarie ad
attuare precisi e mirati piani d’azione per il raggiungimento del
successo.
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Il termine coach deriva
dall’inglese “coche” che corrisponde al moderno “wagon” (carro) o
“carriage” (carrozza), quindi allude all’idea di trasporto. Furono
poi degli studenti universitari ad attribuire l’appellativo di Coach
ai loro tutor migliori, proprio a sottolinearne il ruolo di
supporto. Nel linguaggio sportivo la parola Coach indica infatti
l’allenatore con il duplice ruolo di “tecnico” esperto dello sport
in questione ma anche motivatore, capace di infondere ai suoi atleti
l’energia, l’entusiasmo e la carica necessari ad affrontare la sfida
della gara.
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Il coach è dunque un
veicolo di cambiamento, di crescita: trasporta una o più persone da
uno stato di partenza alla meta desiderata, (la vittoria nel caso
sportivo, il raggiungimento di determinati obiettivi, come trovare
lavoro o acquisire nuove quote di mercato, nel caso del coaching
personale o aziendale) grazie alla definizione degli obiettivi e di
un piano d’azione. Il suo obiettivo principale è far emergere le
nostre capacità, a differenza dei modelli formativi tradizionali,
non cerca quindi di infondere in noi competenza e informazioni, ma
accende quelle che in noi sono presenti dandoci modo di attingere ad
esse per ottenere ciò che vogliamo.
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“Qual è la differenza
tra
personal trainer
e
personal coach?
Il personal trainer si concentra principalmente sulle
sessioni di allenamento in cui il focus principale è il training e
l’insegnamento della corretta esecuzione dell’attività svolta. Il
Wellness Coach adotta un approccio più completo ed il suo focus è il
cambiamento nello stile di vita del cliente attraverso un percorso
che, oltre al training, volge l’attenzione agli aspetti
motivazionali e comportamentali.
COORDINAZIONE
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COORDINAZIONE
INTRAMUSCOLARE: è la capacità delle fibre muscolari che compongono
il singolo muscolo di contrarsi in maniera efficiente. Facendo un
banale esempio, è come se tante persone dovessero sfondare una porta
pesante; spingendo contro la porta uno alla volta difficilmente
riuscirebbero a sfondarla, ma spingendo tutte insieme
contemporaneamente le probabilità di sfondarla sarebbero nettamente
maggiori. Semplificando, la coordinazione intramuscolare è la
capacità del sistema nervoso di reclutare le fibre muscolari (di un
singolo muscolo) in maniera più efficiente per raggiungere lo scopo
voluto.
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COORDINAZIONE
INTERMUSCOLARE: è
la capacità del sistema nervoso di reclutare i muscoli coinvolti nel
movimento in maniera efficiente per raggiungere lo scopo voluto. A
differenza della coordinazione intramuscolare vista sopra, questa
qualità è riferita alla capacità del sistema nervoso di utilizzare
tutti i muscoli coinvolti nel movimento (come se fosse un'orchestra)
e non un solo singolo muscolo. Infatti, in un gesto atletico non
necessariamente tutti i muscoli vengono contratti allo stesso modo e
nello stesso istante, ma in una sequenza spazio-temporale che
risulta fondamentale per l'efficacia del gesto.
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ATTENZIONE: Il seguente
articolo potrebbe contenere errori o imprecisioni. Invitiamo i
lettori alla massima cautela nel valutarne il contenuto.
-AVVERTENZA-
Il contenuto degli articoli di questa sezione non
hanno valore prescrittivo, ma solo informativo e culturale. Tutti i
miei consigli e suggerimenti, vanno sempre sottoposti
all'approvazione del proprio medico.
FCmax, e
Range di FC allenanti
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Molte volte parlando con
podisti o praticanti attività di Fitness in genere, raccontato
di aver acquistato il cardiofrequenzimetro, ma di non utilizzarlo
regolarmente e al meglio. C'è chi non sa come utilizzarlo non avendo
parametri di riferimento (FCmax, e Range di FC allenanti) e chi
convinto che sia uno strumento che condizioni il naturale
svolgimento degli allenamenti. Personalmente lo ritengo uno
strumento fondamentale, in quanto, è ottimo per controllare la
risposta dell'organismo ad uno specifico stimolo allenante,
specialmente per quei podisti che non dispongono di una buona
sensibilità nel dosare lo sforzo, l'impegno fisico e a riconoscere
le andature di corsa. Con il cardiofrequenzimetro si può monitorare
l'impegno da tenere sia negli allenamenti sia nelle gare. Inoltre è
di vitale importanza per i "neofiti" che iniziano a correre, i
cosiddetti "podisti fai dai te", i quali non vengono seguiti da un
Personal Trainer e hanno necessità di avere sotto massimo controllo
l'intensità di allenamento.
Vediamo alcuni parametri utili al corretto utilizzo del
CardioFrequenzimetro.
FREQUENZA CARDIACA BASALE
(RHR = Resting Heart Rate)
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Indica il numero di
battiti cardiaci al minuto a riposo. E' un buon indicatore di forma
fisica. Tanto più si è in buona forma, tanto minore è lo sforzo che
il cuore deve compiere per pompare il sangue attraverso l'apparato
cardiocircolatorio, e quindi tanto minore è il numero di battiti al
minuto (frequenza) di cui il cuore necessita.
FREQUENZA CARDIACA MASSIMA
(MHR = Maximum Heart Rate)
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E' il massimo numero di
battiti che il cuore può sostenere al minuto. Questo numero fornisce
una base sulla quale calcolare le fasce di allenamento cardiaco
espresse in termini di percentuale della massima frequenza cardiaca.
E' possibile calcolare la frequenza cardiaca massima (FC max)
mediante una semplice formula, basta sottrarre ad un numero fisso
(220 uomini e 226 per le donne) l'età espressa in anni. Quindi per
un individuo di 30 anni avremmo MHR=190 per gli uomini e MHR=196 per
le donne.
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FINE ARTICOLO
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DIETA:
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Di solito per Dieta viene inteso un regime alimentare ipocalorico,
utilizzato per dimagrire, oppure comunque restrittivo (iposodico,
ipoproteico, di esclusione o similari). Di conseguenza viene spesso
associato a questo termine una connotazione negativa e quando si
pensa alla dieta questa viene vista come sinonimo di sacrificio. Il
tutto non è corretto: per dieta deve intendersi semplicemente
l’insieme degli alimenti che vengono assunti dall’uomo e dagli altri
animali. Il termine deriva dal Greco “dìaita” che vuol dire “modo di
vivere” La dieta è quindi l’insieme delle nostre abitudini
alimentari.
Diete speciali per casi particolari per andare incontro ad esigenze
specifiche : dieta ipocalorica, ipercalorica o con dosaggi di
nutrienti superiori alla media.
EPIGENETICI (processi): modifiche chimiche
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Azioni normali o alterate
che la cellula introduce nel DNA (spesso in risposta a stimoli
ambientali che regolano l'attività genetica). Le anomalie
epigenetiche causano patologie quali: malattie ereditarie,
cancro, diabete ecc.
FITNESS: Benessere fisico, essere in forma
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Equilibrio di tutte le
funzioni corporee alla ricerca del benessere psico-fisico.
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Fondamentalmente è uno
stile di vita orientato al miglioramento della qualità della vita.
Parte integrante è la attività fisica in generale, la quale la
possiamo considerare una assicurazione sulla vita stessa.
GENI
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I geni sono i mattoncini
del DNA che ci
rendono ognuno diverso dall'altro. Sono localizzati nel nucleo di
ogni cellula del corpo e costituiscono il codice attraverso il quale
il corpo converte le proteine in nuove cellule che costituiscono le
strutture, gli organi e gli ormoni del nostro organismo. Vi sono
importanti informazioni che possiamo derivare dalla conoscenza dei
nostri geni per la riduzione del rischio di sviluppare
malattie. la naturale variazione del genoma umano è il fattore
che differenzia ed individualizza ogni individuo, rendendolo
assolutamente unico. L’unica differenza è rappresentata dai gemelli
omozigoti. Il 99.9% del nostro genoma è identico tra tutti noi
mentre è proprio quel residuo 0.1% che è responsabile per quelle
variazioni. Allo stato attuale, non si può alterare il nostro
DNA, ereditato dai genitori ogni dei quali ha il proprio unico
corredo genetico, oggi comprendiamo come proprio quelle variazioni
quantitativamente limitate possono grandemente influire nelle
interrelazioni con l’ambiente.
Gli “snip” (SNP:
single nucleotide polymorphism).
Ogni circa
1000 basi fisse del genoma esiste un nucleotide che può variare e
che viene chiamato “snip” (SNP: single nucleotide polymorphism). Gli
“snips” sono sempre ereditati in coppie, chiamate “alleli” (una da
parte della madre ed uno da parte del padre) e con una frequenza di
più dell’ 1% in una specifica popolazione. La presenza di “snips”
quindi non identifica di per se una malattia né uno stato di
benessere. Tuttavia gli “snips” possono essere locati nelle regioni
di “codifica” del nostro genoma, dove quindi
determinano variazioni nella sequenza degli aminoacidi delle
proteine e così potendo variare, modulare e/o compromettere
sensibilmente la loro funzione. La ricerca genetica sta permettendo
alla medicina più avanzata di utilizzare l'identificazione dei geni
per aiutare a predirre il rischio della suscettibilità a certi tipi
di patologie. Praticamente non passa mese senza che la più
accreditata stampa scientifica non segnali la rilevanza predittiva
di rischio di alcuni “snips” in specifiche patologie. Questo quindi
permette già adesso al medico aggiornato di intervenire precocemente
per ritardare o anche prevenire lo sviluppo di invecchiamento
precoce e malattie croniche.
GENOMICA
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La genomica studia i
fattori che determinano le alterazioni funzionali.
L’informazione contenuta
nel DNA altro non è che quella che siamo abituati a chiamare la
nostra“sana costituzione” da sempre nel linguaggio comune.
Lo stato e la salute di
ogni soggetto è infatti il frutto dell’interazione tra genoma
(costituzione di base) ed ambiente (stile di vita, alimentazione,
attività fisica, sostanze assunte etc).
Pertanto ognuno di noi
può essere il protagonista del proprio presente e futuro poiché
conoscendo i limiti e le potenzialità del nostro organismo, è
possibile intervenire attivamente sullo stile di vita, sulle scelte
nutrizionali e di necessaria integrazione nutrizionale
personalizzata garantendo in questo modo un trascorrere degli anni
più sereno e performances psicosifisiche migliori, allontanando il
rischio malattia, mantenendoci sani il più a lungo possibile e
migliorando la qualità generale della vita.
LATTATO
OROLOGIO
CIRCADIANO:
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WELLNESS: Benessere Psico-Fisico
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E' un nuovo stile di vita
orientato al miglioramento della qualità della vita attraverso
l'educazione ed una regolare attività fisica, un' alimentazione
equilibrata ed un approccio mentale positivo.
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Gli elementi del WELLNESS:
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Attività Fisica ed
Esercizio
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Alimentazione
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Tempo Libero e Vacanze
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Abitudini di Vita
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Attività Fisica
Regolare
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Alimentazione Sana e
Bilanciata
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Tempo Libero e Vacanze
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Abitudini
Salutari
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Wellness è più Energia
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Wellness è più Efficienza
nel Lavoro
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Wellness è più vitalità negli anni
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Wellness è star bene con se stessi e gli altri
IL
WELLNESS TRAINER:
Professionista Generico per
il
conseguimento del Benessere Psico-Fisico.
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E’ il professionista del
benessere che ti segue personalmente nello svolgimento dell'attività
fisica comodamente nella privacy della tua abitazione o di qualsiasi
altro luogo da te scelto (ufficio, club, outdoor, villeggiatura).
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IL WELLRUNNES
: Benessere
P- F con base la corsa
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E' la pratica della corsa
con il fine di conseguire un benessere fisico reale e duraturo.
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Le regole del wellrunness
sono semplici e praticamente insite nella definizione. Vediamole
La finalità della corsa è
il benessere a medio-lungo periodo
La corsa deve essere
praticata a un livello di intensità medio-alta
La corsa deve essere
supportata da un'attenzione salutista verso l'alimentazione
La finalità
dell'allenamento è il miglioramento della prestazione compatibile
con la massima durata atletica
La massima corsa di
resistenza compatibile con il wellrunness è la maratona
Workout : Allenamento
IL JOGGING : Lo
jogging (dal verbo
inglese to jog, letteralmente
«procedere a balzi») è un
esercizio aerobico, salutare per
cuore e
polmoni, praticabile da chiunque
sia in un buono stato di salute.
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la differenza tra la corsa e
lo jogging, è che chi pratica quest'ultima attività corre ad una
velocità inferiore ai 10 km/h. Dunque si potrebbe definire lo jogging
come una corsa leggera, volta, appunto, a non affaticare l'organismo
di soggetti non professionisti. Tutti abbiamo corso a fini
salutistici: chi per dimagrire, chi per sentirsi bene dopo una settimana
inchiodati alla scrivania dell'ufficio, chi per godere di un paesaggio
naturale ecc. Chi si ferma alle sensazioni immediate della corsa, senza
inserirla in un piano organico di miglioramento della propria vita,
spesso vivendola saltuariamente, corre facendo "jogging". Il jogger non
ha una conoscenza tecnica della corsa, non ha una dimensione
competitiva, né dà particolare importanza ai rapporti sociali (è spesso
il corridore solitario del parco cittadino alla domenica mattina). La
preoccupazione salutistica (anziché il piacere salutistico di sentirsi
bene) prende spesso il sopravvento, impedendogli di oltrepassare per
prudenza certi limiti che garantiscono un allenamento accettabile.
Spesso è vittima di luoghi comuni come il netto peggioramento delle
prestazioni con l'età o l'inevitabile pancetta del quarantenne.
Occorre notare che molti
jogger si credono wellrunner solo perché vogliono migliorarsi. In realtà
ciò che li contraddistingue è sempre una certa sfiducia nel loro corpo,
per cui la prestazione è vista come secondaria al non superare certi
limiti di fatica e di stress organico
HEALTH: Salute
HERT RATE: Battito cardiaco
HERT RATE VARIABILITY:
OROLOGIO
CIRCADIANO: Timer interno che Sincronizza l'attività ormonale, la
temperatura del corpo e il sonno.
PESISTICA: Tutto ciò che è utilizzo dei pesi, sovraccarichi e
resistenze.
PROPRIOCETTIVITA'
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La propriocettività è la
capacità di elaborare le informazioni di retroazione dei movimenti
propri dell'organismo. Tale capacità è fondamentale per un corretto
funzionamento dell'apparato locomotorio.
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Propriocettività è un
termine introdotto da Sherrington per descrivere gli ingressi
sensoriali che originano, nel corso di movimenti guidati
centralmente, da particolari strutture: i propriocettori. La
loro funzione principale è di fornire informazioni di retroazione
sui movimenti propri dell'organismo, in altre parole di segnalare,
istante per istante, quali siano i movimenti che l'organismo stesso
sta compiendo.
Affinché si produca un movimento corretto è necessario che il corpo
reagisca opportunamente a stimoli di forza e pressione che si hanno
durante il moto. Esistono dei meccanorecettori (più propriamente
indicati con il termine propriocettori introdotto da Sherrington)
che inviano informazioni su come sta avvenendo il moto ai centri
cerebrali superiori in modo da correggerlo o mantenerlo.
I propriocettori (recettori sensibili agli stimoli prodotti da
mutamenti ambientali) sono presenti in muscoli, articolazioni e
tendini e sono diversi a seconda della sede.
Più precisamente vengono
suddivisi in:
- esterocettori,
localizzati sulla superficie del corpo o in prossimità di essa;
- enterocettori,
localizzati all’interno del corpo;
- propriocettori,
localizzati nella struttura muscolo-tendinea e nelle articolazioni.
PUNPIN: Gonfiare i muscoli
STIFFNESS
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E' la rigidità con la
quale il sistema muscolo-tendineo reagisce al carico applicato.
L'unità del muscolo e del tendine può essere considerata come una
molla in grado di accumulare energia nella fase di allungamento
(stiramento muscolare) e restituirne in parte nella fase successiva
(di accorciamento). E' il fattore più importante che determina
l'elasticità; malgrado esistano diversi metodi per valutarla,
attualmente si può definire come una caratteristica dipendente sia
da fattori muscolari, che nervosi che contingenti.
SOVRALLENAMENTO: Condizione di affaticamento
SUPERCOMPENSAZIONE: è la risposta fisiologica alla
rottura dell'omeostasi da parte dello stimolo allenante
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La
supercompensazione è un modello teorico che
spiega il processo di adattamento dell'organismo ad un
determinato stimolo allenante. Tale concetto si fonda
sullo stato di equilibrio dinamico, detto omeostasi, che
regola tutte le attività del nostro corpo. Qualsiasi
condizione che perturba tale equilibrio viene
immediatamente compensata, nel limite del possibile, da
una reazione uguale e contraria, tesa a riportare il
sistema in equilibrio.
Il processo
di affaticamento e deterioramento indotto dall'esercizio
fisico, viene così compensato da una serie di reazioni,
atte ad incrementare i processi rigenerativi anabolici.
Tali reazioni possono essere interpretate come un
sistema di difesa dell'organismo che, tramite esse,
cerca di ricostruire l'equilibrio perduto.
Per non soccombere al ripresentarsi di
un carico della medesima intensità,
l'organismo innesca così un processo di
supercompensazione, che ha lo
scopo di migliorare il livello
prestativo originale. Le riserve
metaboliche, il
metabolismo
e le varie strutture anatomiche
sollecitate, non tornano quindi allo
stato iniziale ma, per breve tempo, lo
superano, collocandosi ad un valore
leggermente superiore.
Proprio su tale capacità si fonda
l'intero concetto di
supercompensazione (processo di
adattamento dell'organismo a carichi di
lavoro progressivamente crescenti).
Affinché la supercompensazione avvenga,
è necessario che lo stimolo allenante
rispetti alcune caratteristiche
fondamentali. Innanzitutto l'impegno
fisico deve raggiungere o superare una
soglia limite, in modo da indurre uno
stress
fisico importante. Se il carico
applicato fosse troppo debole il
processo di supercompensazione non
avverrebbe.
Solo gli stimoli di volume, intensità e
frequenza adeguata alle capacità fisiche
del soggetto, stimolano la
supercompensazione o adattamento.
TRAINER: Allenatore generico
VO2Max: Massimo consumo di ossigeno
LO STRETCHING: Allenamento per la mobilità elasticità
muscolare.
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E' una tecnica di
allenamento che favorisce la mobilità e l' elasticità
muscolare può essere praticata da tutti non avendo
controindicazioni. Mantiene, praticato con costanza, una buona forma
fisica. Previene l' atrofia muscolare provocata dall' immobilità e
dall' età. Deve essere eseguita almeno due volte la settimana
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